Magra dagli occhi lustri,
dai pomelli accesi,
la mia anima torbida
che cerca chi le somigli
trova te che sull'uscio
aspetti gli uomini.
Tu sei la mia sorella di quest'ora.
Accompagnarti in qualche
trattoria di passoporto
e guardarti mangiare avidamente!
E coricarmi senza desiderio
nel tuo letto!
Cadavere vicino ad un cadavere
bere dalla tua vista l'amarezza
come la spugna secca beve l'acqua!
Toccare le tue mani i tuoi capelli
che pure a te qualcuno avrà raccolto
in un piccolo ciuffo sulla testa!
E sentirmi guardato dai tuoi occhi
ostili, poveretta, e tormentarti
domandandoti il nome di tua madre
Leggera si muove sopra
i fiori trapuntati del letto
sfiora i quadrati del pavimento
si sposta scivolando
sulle pareti di stoffa
... sotto il tuo corpo si nasconde
quando stanco
posi la testa sul cuscino.
La cerco con lo sguardo
già sicura di non trovarla
quando al mattino
solo l'aria
profuma di te.
(Camillo Sbarbaro)
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